È il titolo che nobilita la stagione fantastica di Jannik Sinner, iniziata 10 mesi fa con la straordinaria vittoria a Melbourne e chiusa a Torino con il trionfo alle Nitto Atp Finals, primo trofeo conquistato in Italia, davanti al suo pubblico. Nel mezzo, fra le altre cose, anche tre Mille e lo Us Open in una annata che senza il maledetto caso Clostebol avrebbe portato, ne siamo certi, anche altri successi. Quella di Torino è stata per Jannik una manifestazione di superiorità impressionante. Un dominio assoluto nei 5 match vinti uno via l’altro senza lasciare per strada nemmeno un set. Un’mpresa riuscita solo a Ivan Lendl nel 1986. De Minaur, Fritz, Medvedev, Ruud e di nuovo Fritz in finale sono stati le vittime sacrificali che il numero 1 del mondo ha lasciato per strada senza mai concedere a nessuno più di quattro game a set. Una posizione del ranking consolidata con altri 1500 punti, con gli avversari distanti anni luce. Mai nella storia un tennista italiano aveva osato tanto. Neanche il tempo di festeggiare che la testa del Maestro sarà già a Malaga dove la nazionale di Filippo Volandri sarà chiamata a difendere l’insalatiera d’argento conquistata un anno fa. Missione difficile, in casa di Alcaraz e di un Nadal al passo d’addio davanti alla sua gente. Ma non impossibile. Un’altra settimana di grande tennis prima che i moschettieri azzurri possano godersi il meritato riposo.